Origini contadine
La storia dei Grimaldi affonda nelle radici contadine delle Langhe, in Valle Talloria, agli inizi del XIX secolo, quando i campi di grano crescevano tra i filari e ogni cascina aveva, accanto alla cantina, la stalla in cui venivano allevati capi di pregiata Fassona Piemontese. Nonno Giuseppe coltivava ottime uve di dolcetto, vitigno principe della zona di Diano d’Alba che, dopo la vendemmia, caricava sul carro e portava al mercato di Alba, dove venivano acquistate dai vinificatori.
Un nuovo inizio
Nel dopoguerra, il figlio di Giuseppe, Carlo Grimaldi, cominciò ad imbottigliare sotto il nome di famiglia. Iniziarono i lavori di ammodernamento dell’azienda agricola e di razionalizzazione dei vigneti per valorizzare le espressioni varietali dei vitigni autoctoni ed elevare la qualità dei vini prodotti. Con lungimiranza e intuito, Carlo capì l’importanza che il vitigno nebbiolo avrebbe rivestito nell’enologia piemontese e poi in quella internazionale. Fu nei primi anni ’50 che vennero imbottigliate le prime annate di Barolo e Barbaresco, che ancora oggi rappresentano i vini di punta della cantina e fanno di Grimaldi una realtà storica delle rispettive denominazioni.
Nel dopoguerra, il figlio di Giuseppe, Carlo Grimaldi, cominciò ad imbottigliare sotto il nome di famiglia. Iniziarono i lavori di ammodernamento dell’azienda agricola e di razionalizzazione dei vigneti per valorizzare le espressioni varietali dei vitigni autoctoni ed elevare la qualità dei vini prodotti. Con lungimiranza e intuito, Carlo capì l’importanza che il vitigno nebbiolo avrebbe rivestito nell’enologia piemontese e poi in quella internazionale. Fu nei primi anni ’50 che vennero imbottigliate le prime annate di Barolo e Barbaresco, che ancora oggi rappresentano i vini di punta della cantina e fanno di Grimaldi una realtà storica delle rispettive denominazioni.
I Vini Grimaldi di Diano D'Alba: L'espressione del Terroir Unico
In oltre un secolo di lavoro in vigna, a stretto contatto con la terra e la vite, i Grimaldi hanno imparato a riconoscere le zone più vocate, che hanno valorizzato impiantando le migliori varietà in relazione a suoli, altitudini, microclima ed esposizioni.
La storia della famiglia Grimaldi
La storia della famiglia Grimaldi è intrisa di passione e dedizione per l'arte della viticoltura. Da generazioni, questa famiglia italiana ha lavorato instancabilmente per creare vini di qualità superiore. Ogni membro della famiglia ha contribuito con la propria esperienza e conoscenza, passando di generazione in generazione. Questo impegno nel settore vinicolo ha permesso ai Grimaldi di sviluppare un'azienda vitivinicola di successo e rinomata.
Il terroir unico di Diano D'Alba
La regione di Diano D'Alba è ben nota per il suo terroir unico, che contribuisce alla produzione di vini eccezionali. Questo terroir è caratterizzato da una combinazione di fattori, tra cui i suoli ricchi di minerali, l'altitudine ideale, il microclima favorevole e le esposizioni perfette. Tutti questi elementi si uniscono per creare un ambiente ottimale per la coltivazione delle viti e la produzione di uve di alta qualità.
Le zone vocate e la scelta delle varietà di uva
Grazie alla loro esperienza e conoscenza, i Grimaldi hanno imparato a identificare le zone più vocate della regione. Queste aree speciali sono state selezionate attentamente per piantare le varietà di uva più adatte. Ogni zona ha caratteristiche uniche che influenzano il profilo aromatico e il carattere dei vini prodotti. I Grimaldi hanno preso in considerazione non solo le caratteristiche del suolo, ma anche l'altitudine, il microclima e le esposizioni per garantire che ogni varietà di uva si esprima al meglio.
La produzione di vini tipici
L'azienda vitivinicola dei Grimaldi a Diano D'Alba produce una vasta gamma di vini tipici, ognuno rappresentante dell'autenticità del territorio. I vini rossi, come il Barolo e il Barbaresco, sono ampiamente apprezzati per la loro struttura complessa, i tannini morbidi e i profumi intensi.
I vini bianchi, come l'Arneis e il Moscato, sono apprezzati per la loro freschezza, l'eleganza e i delicati aromi floreali. Ogni vino prodotto rappresenta fedelmente le caratteristiche distintive del terroir di Diano D'Alba.
L'espressione del terroir nei vini
La filosofia dei Grimaldi è quella di lasciare che il terroir si esprima appieno nei loro vini. Attraverso un'attenta cura delle viti e una vinificazione tradizionale, cercano di preservare e valorizzare le caratteristiche uniche del territorio. Ogni sorso dei loro vini offre un viaggio sensoriale che racconta la storia del terroir di Diano D'Alba.
L'importanza del riconoscimento UNESCO
Il terroir di Diano D'Alba è stato riconosciuto come Patrimonio Mondiale dell'Umanità dall'UNESCO. Questo prestigioso riconoscimento testimonia l'importanza culturale e storica di questa regione vitivinicola. Rappresenta anche un impegno per la conservazione e la valorizzazione del terroir, affinché possa essere apprezzato e goduto dalle generazioni future.
Conclusioni
In conclusione, i vini Grimaldi di Diano D'Alba rappresentano l'espressione autentica di un terroir unico. Grazie alla passione e all'esperienza della famiglia Grimaldi, queste bottiglie portano con sé la storia, la tradizione e la bellezza della regione. Ogni sorso è un viaggio nel territorio, una celebrazione di sapori e profumi che sono il risultato di oltre un secolo di dedizione e amore per la viticoltura.Origini contadine
La storia dei Grimaldi affonda nelle radici contadine delle Langhe, in Valle Talloria, agli inizi del XIX secolo, quando i campi di grano crescevano tra i filari e ogni cascina aveva, accanto alla cantina, la stalla in cui venivano allevati capi di pregiata Fassona Piemontese. Nonno Giuseppe coltivava ottime uve di dolcetto, vitigno principe della zona di Diano d’Alba che, dopo la vendemmia, caricava sul carro e portava al mercato di Alba, dove venivano acquistate dai vinificatori.
Un nuovo inizio
Nel dopoguerra, il figlio di Giuseppe, Carlo Grimaldi, cominciò ad imbottigliare sotto il nome di famiglia. Iniziarono i lavori di ammodernamento dell’azienda agricola e di razionalizzazione dei vigneti per valorizzare le espressioni varietali dei vitigni autoctoni ed elevare la qualità dei vini prodotti. Con lungimiranza e intuito, Carlo capì l’importanza che il vitigno nebbiolo avrebbe rivestito nell’enologia piemontese e poi in quella internazionale. Fu nei primi anni ’50 che vennero imbottigliate le prime annate di Barolo e Barbaresco, che ancora oggi rappresentano i vini di punta della cantina e fanno di Grimaldi una realtà storica delle rispettive denominazioni.
Il Groppone
Nel 1967 venne costruita la nuova cantina in località Groppone, ancora oggi sede dell’attuale azienda vitivinicola. Il Groppone - dal piemontese grupun - è un lungo dorso di collina circondato da vigneti che fanno parte del Sorì del Montagrillo, da cui vinifichiamo l’omonimo Dolcetto di Diano d’Alba Docg. È in questi anni che si piantano nuovi filari, soprattutto di dolcetto e barbera, e iniziano le trattive per nuovi appezzamenti nelle zone più vocate delle Langhe e del Roero. Tra gli anni ’70 e ’80, i Grimaldi acquistano vigneti di nebbiolo da Barolo nel comune di Roddi, cru Bricco Ambrogio; a Diano d’Alba, all’interno del cru Sorano; ed impiantano il vigneto Bricco San Biagio a La Morra.
Verso nuovi mercati
Tra gli anni ’80 e ‘90 Luigino Grimaldi, nipote di Giuseppe, entra in azienda. I vini Grimaldi cominciano ad essere esportati, dapprima in Germania, Inghilterra, Olanda, Svizzera, Austria, Belgio. Poi Danimarca, Est Europa e Scandinavia. Infine in Nordamerica e, più recentemente, in Cina e nei paesi asiatici. Luigino e il padre continuano ad elevare la qualità dei vini, modernizzando le tecnologie produttive e proseguendo l’ampliamneto di nuovi vigneti nella zona del Barbaresco, a Treiso, all’interno dell’ottimo cru Manzola.
Quattro generazioni di vignaioli
A cavallo degli anni 2000 proseguono gli acquisti di vigneti, per ampliare la gamma dei vini prodotti. Vengono acquisiti appezzamenti a Vezza d’Alba, vocati alla produzione di Roero Arneis, il grande bianco della «riva sinistra del Tanaro»; e uno splendido vigneto di oltre 4 ettari a Sinio, un corpo unico piantato a nebbiolo, barbera e dolcetto. Nel 2013, Elias, figlio di Luigino, entra in azienda, occupandosi principalmente della parte agronomica e dei lavori in vigna. Elias è la quarta generazione dei Grimaldi, a lui spetterà il compito di proseguire un secolo di tradizione vignaiola in una delle terre più vocate del mondo alla produzione vitivinicola.