Origini del vitigno
Il vino deriva il suo nome dalla città Monovasia del Peloponneso. Nell’antichità era coltivata in varie località della Grecia, soprattutto nell’isola di reta chiamata dai veneziani Candia, dal quale deriva il nome “malvasia di Candia”. Tra il 1500 e il 1700 la Malvasia divenne il vino più importante d’Europa e a Venezia era l’unico venduto nelle osterie. Le classi meno abbienti veneziane, estimatrici di questo
nuovo fenomeno di costume ma non disposte a pagare l’alto prezzo, spinsero la produzione di vini chiamate impropriamente malvasia molto diversi dall’originale. In merito l’ampelografo Conte Giuseppe Di Rovasenda, autore del “Saggio sull’ampelografia universale” scrive: “a mio avviso dovrebbero dirsi Malvasie solo quelle uve profumate che hanno il sapore speciale di Moscato un po’ amarognolo. Sono però troppe le uve a sapore semplice chiamate Malvasie […] nome che portano indebitamente”.
In vigna e l’appassimento
Le forme di allevamento della Malvasia in Abruzzo sono la pergola (tendone) e il guyot. L’appassimento delle uve avviene applicando a settembre la tecnica del “Taglio reciso” sui tralci fruttiferi in maniera che interrompendo il flusso linfatico diretto ai grappoli questi si asciugano sulla pianta.
In cantina e l’affinamento del vino
Lo stile enologico è quello biodinamico in cui l’uva diraspata viene lasciata fermentare con i soli lieviti indigeni senza il controllo forzato della temperatura. La fermentazione spontanea prosegue fino a quando i lieviti non muoiono a causa dell’alta quantità di alcol prodotto, lasciando una certa quantità di zuccheri residui importanti per l’equilibrio organolettico del vino. Tutti i passaggi di vinificazione e di elaborazione sono effettuati seguendo gli standard “Demeter” che non prevedono aggiunte di prodotti chimici o conservanti. Il vino diventa stabile naturalmente. L’affinamento avviene in vasche di cemento o in serbatoi inox, a seguire in bottiglia.
Caratteristiche sensoriali
Il gusto piacevolmente mielato unito alle sue origini Greche portano a definire il vino Malvasia come il “nettare degli Dei”. Vino ricco di profumi, sprigiona al naso tutta la complessità di aromi della macchia mediterranea, di cui è uno dei frutti più preziosi. Al palato vellutato ed elegante ha una consistenza sciropposa piacevolmente ricco di componenti zuccherine che lasciano in bocca un gradevole e persistente ricordo.
Abbinamenti
Le sue componenti liquorose vengono enfatizzate e valorizzate quando si accompagna questo vino con pietanze delicate o con ricette dolci e golose.
Temperatura di servizio
10-12°C
Gradazione Alcolica
14% vol
11643
Scheda tecnica
Vitigno | Malvasia |
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Formato | 750 ml |
Gradazione alcolica | 14.5% |
Regione | Abruzzo |
Denominazione | Terre di Chieti |
Disciplinare | I.G.P. |