Terra di Lavoro 2011 - Galardi

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Tasse incluse
La potenzialità del terreno vulcanico digradante verso il mare e l’incontro con Riccardo Cotarella, enologo di grande valore particolarmente sensibile al recupero e alla valorizzazione dei vini del Meridione, portarono alla nascita, nel 1994, di un prodotto che suscitò in tutti una incredibile emozione. Con una calibrata miscela di Aglianico e Piedirosso, anche detto “ Pere ‘e Palummo” ottenuta da vigne esposte a Sud Ovest, fra i quattrocento e cinquecento metri sull’incantevole golfo di Gaeta, viene realizzato il “Terra di Lavoro”, un vino di grande struttura, opportunamente invecchiato in piccole botti di rovere.

Descrizione
TERRA DI LAVORO 2011 E’, il 2011, un Terra di Lavoro di “razza”. Figlio di una splendida annata assolata, calda al punto tale da far vendemmiare già a fine settembre. Inverno, primavera e inizio estate molto piovosi, poi metà giugno e metà luglio miti. Piove anche a fine luglio poi più niente. La pioggia mancherà l’intero agosto e settembre. La temperatura sale a metà agosto e si manterrà afoso fino al 25 settembre, determinando, con l’inevitabile calo notturno, un’ottimale escursione termica. La vendemmia si avvia il 28 settembre. L’andamento particolarmente siccitoso ispessisce le bucce e asciuga l’uva, determinando una concentrazione zuccherina che determina una seppur minima anticipazione della vendemmia. Questa condizione climatica ha prodotto un classico e ben riuscito Tera di Lavoro. Le notevoli escursione termiche hanno contribuito determinarne eleganza ed equilibrio. E’ rosso cupo, denso e venato, con espressione giovanile contenuta sull’unghia più estrema. Il profumo è netto, balsamico, incisivo e complesso. Si svela nelle sue varianti durante l’ossigenazione nel bicchiere. Ad ogni approccio è uguale e diverso. Lungo e vivace, non stanca mai la degustazione. Il mirtillo e l’amarena, una lingua d’erba e pepe bianco. E ancora altro nelle varianti, col tempo. L’assaggio regala belle memorie dei luoghi: i boschi, il vulcano, il sole e l’ombra. In bocca ritroviamo l’equilibrio tra i soffici tannini e la giovane acidità sorretta dalla caratteristica sapidità minerale. Finale lungo e armonico tra sensazioni di confettura di prugne e tocchi erbacei e una gradevole sensazione vinosa. Il vino è polposo, rotondo e come sempre di persistenza interminabile.
Dettagli del prodotto
Galardi
6107

Scheda tecnica

Gradazione alcolica13.5%
Formato750 ml
RegioneCampania
Annata2011

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