Pinotto è il rosso dolce della cantina Carboni: un IGT Isola dei Nuraghi Rosso Passito, ottenuto da un atipico vitigno per la Sardegna, tipico del centro Italia dal carattere aromatico, che qualche viticoltore ha iniziato da qualche anno ad impiantare in certe zone del Mandrolisai. Si tratta di un vino prodotto in piccolissime quantità, solo nelle annate ritenute più adatte.
Da uno dei più antichi vitigni del mondo, il Moscato Bianco, nasce il nostro Passito di Noto. Il passito è un vino antichissimo che diviene attuale con un moderno sistema di appassimento. Profumi esplosivi di frutta esotica, di gelsomino, di agrumi canditi, è al tempo stesso complesso ma facile da amare.
Il compagno ideale della grande tradizione siciliana di dolci e gelati. Il passito è un vino antichissimo che diviene attuale con un moderno sistema di appassimento. Profumi esplosivi di frutta esotica, di gelsomino, di agrumi canditi, è al tempo stesso complesso ma facile da amare.
Ottenuto dall'uva Montepulciano, lasciata appassire per mesi dopo la vendemmia, poi vinificata con procedimento naturale. Un vino passito da non dimenticare mai.
Il Passito bianco di Tollo è prodotto con uve Moscatello (Moscato Bianco) da vigne di 15-20 anni coltivate sulle colline Pescaresi. Al naso presenta profumi di fiori, confettura, frutta matura a polpa bianca. In bocca è intenso, ricco di aromi e sentori di frutta matura e uva passa. Un ottimo fine pasto.
A Pantelleria, isola vulcanica situata tra la Sicilia e l'Africa, Stefano e Simona vanta 2 ettari di vigneti e producono solo 2000 bottiglie all'anno. Il vitigno è lo zibibbo, principe tra le varietà aromatiche, le viti sono allevate a cespuglio molto basso, modellato dal vento, su piccoli terrazzamenti delimitati da muretti a secco in pietra lavica.
A Pantelleria, isola vulcanica situata tra la Sicilia e l'Africa, Stefano e Simona vanta 2 ettari di vigneti e producono solo 2000 bottiglie all'anno. Il vitigno è lo zibibbo, principe tra le varietà aromatiche, le viti sono allevate a cespuglio molto basso, modellato dal vento, su piccoli terrazzamenti delimitati da muretti a secco in pietra lavica.
Dedicato a Donna Plautilla A. antenata della nostra famiglia vissuta nella seconda metà del settecento (1759-1809) e dedicato a tutte le donne di Montefalco le vere custodi della tradizione del Sagrantino Passito. Era affidato alle donne il compito di staccare gli acini del Sagrantino dai raspi, “la sbacatura” per la successiva vinificazione ed era un lavoro che si faceva accanto al fuoco dopo cena, nelle fredde serate del tardo autunno. Immagini di vera poesia per un vino che è esso stesso poesia. La vendemmia del Sagrantino destinato all’appassimento avviene nei primi giorni di ottobre ed è molto meticolosa. I grappoli vengono trattati con estrema cura poiché non devono assolutamente rompersi, vengono adagiati in piccole casse il cui fondo è ricoperto da uno strato di pampini (foglie delle viti). Si raccolgono solo i grappoli adatti, quelli con gli acini più radi che possono sopportare meglio il lungo periodo di appassimento sulle “Camorcanne”, graticci dove i grappoli vengono adagiati uno accanto all’altro, senza sovrapposizione. L’appassimento può protrarsi anche oltre i due mesi, dipende dalle condizioni atmosferiche. Raggiunto il giusto grado di zuccheri, la vinificazione è la stessa degli altri vini: controllo della temperatura, rimontaggi frequenti, svinatura, torchiatura soffice e sfecciatura. La resa finale in vino è molto bassa, soltanto il 35% della quantità iniziale dell’uva. A differenza del Rosso e del Sagrantino secco non invecchia nel legno, ma nelle botti d’acciaio per un periodo di trentasei mesi. Segue poi l’affinamento in bottiglia. Le bottiglie prodotte sono tutte numerate a mano.
Ottenuto grazie al processo di appassimento di uve Sagrantino.
Vino molto ampio, con grande struttura dalla lunga persistenza aromatica e dal tipico finale tannico supportato da una piacevole dolcezza.
Vino dalle grandi capacità evolutive in bottiglia. Può infatti affinarsi in bottiglia per molti anni, migliorando sensibilmente.
Questo vino dolce possiede uno stile unico. Il colore rosso è impenetrabile, il profumo evoca le more, la frutta secca e la cannella, il gusto è di un equilibrio singolare. La densa trama dei tannini imprigiona infatti acidità e dolcezza e il tutto si confonde creando una sensazione gustativa d’armonica pienezza. È grazie all’appassimento di uve Sagrantino su graticci che si ottiene una tale concentrazione. Originariamente le uve Sagrantino erano utilizzate solo per la realizzazione di questo vino dolce, bevuto in occasione di cerimonie religiose nei villaggi della zona.
Rosso rubino intenso e carico alla vista. Al naso regala in prima istanza profonde note di frutta scura, come more, visciole e ciliegie nere, surmature e a confettura, poi seguite da richiami all’eucalipto, al tamarindo, alla cannella, al mirto e al cacao. Il palato è tutto giocato tra dolcezza e tannini, per dimostrarsi equilibrato, corposo e di lunga persistenza. Perfetto con il cioccolato e ottimo con le crostate di frutta, è ideale anche sorseggiato da solo come vino da meditazione.
La Sweet Pochette Donnafugata è un innovativo packaging che riproduce una borsetta in cartone, perfetta per custodire e trasportare due bottiglie. Il ricercato accessorio contiene un prestigioso Ben Ryé Passito e il Kabir Moscato di Pantelleria Doc. Un’idea regalo con uno sguardo al mondo femminile.