L’“Antonio Argiolas 100” è una delle etichette più celebrative studiate dalla cantina Argiolas, prodotta per la prima volta nel 2006, in occasione del centesimo compleanno del capostipite dell’azienda, Antonio. Un passito di personalità, capace di maturare ancora in bottiglia per i prossimi anni, assemblato partendo da una selezione di diversi vitigni autoctoni a bacca rossa. A completo appassimento degli acini in vigna si procede con la vendemmia, e la vinificazione successiva si svolge in acciaio. L’affinamento finale ha una durata compresa fra i 12 e i 15 mesi, e si effettua in piccoli fusti di rovere francese. Un Cannonau DOC che, già a partire dall’impatto visivo nel bicchiere, si annuncia di consistenza e personalità, con una componente dolce sempre lontana dall’essere stucchevole.
Dal colore rosso rubino intenso, è un vino vellutato, che custodisce dentro di sé sentori di ciliegia, lampone e fico secco. Al palato rivela lievi note di violetta che coccolano e accarezzano i fine pasto. Massima Espressione: 8-10 anni. Vinificazione: Permanenza di 18 giorni sulle bucce, seguita da decantazione statica in botte grande. Il vino viene messo ad affinare per 9 mesi in barriques successivamente riposa 6 mesi in bottiglia.
Ottimo con i dolci a fine pasto, trova il suo abbinamento più originale con i grandi formaggi stagionati o erborinati. Corpo pieno e avvolgente, dalla sensazione zuccherina intensa ma ben bilanciata dalla naturale acidità finale ricco di sfumature retrolfattive fruttate. Le uve vengono raccolte surmature messe in grosse casse forate (binz) e stivate in cella frigorifera per 45 giorni fino a completamento del processo di appassimento naturale. Alla raccolta si esegue la cernita dei grappoli migliori che vengono portati in cantina, pigiati e pressati sofficemente.
Un passito di lunga tradizione, ma con uno stile reso moderno attraverso la selezione massale dei Moscatelli più aromatici e acidi e da un processo di vinificazione che mira ad esaltarne i freschi aromi primari.
Pinotto è il rosso dolce della cantina Carboni: un IGT Isola dei Nuraghi Rosso Passito, ottenuto da un atipico vitigno per la Sardegna, tipico del centro Italia dal carattere aromatico, che qualche viticoltore ha iniziato da qualche anno ad impiantare in certe zone del Mandrolisai. Si tratta di un vino prodotto in piccolissime quantità, solo nelle annate ritenute più adatte.
Da uno dei più antichi vitigni del mondo, il Moscato Bianco, nasce il nostro Passito di Noto. Il passito è un vino antichissimo che diviene attuale con un moderno sistema di appassimento. Profumi esplosivi di frutta esotica, di gelsomino, di agrumi canditi, è al tempo stesso complesso ma facile da amare.
Il compagno ideale della grande tradizione siciliana di dolci e gelati. Il passito è un vino antichissimo che diviene attuale con un moderno sistema di appassimento. Profumi esplosivi di frutta esotica, di gelsomino, di agrumi canditi, è al tempo stesso complesso ma facile da amare.
Ottenuto dall'uva Montepulciano, lasciata appassire per mesi dopo la vendemmia, poi vinificata con procedimento naturale. Un vino passito da non dimenticare mai.
Il Passito bianco di Tollo è prodotto con uve Moscatello (Moscato Bianco) da vigne di 15-20 anni coltivate sulle colline Pescaresi. Al naso presenta profumi di fiori, confettura, frutta matura a polpa bianca. In bocca è intenso, ricco di aromi e sentori di frutta matura e uva passa. Un ottimo fine pasto.
A Pantelleria, isola vulcanica situata tra la Sicilia e l'Africa, Stefano e Simona vanta 2 ettari di vigneti e producono solo 2000 bottiglie all'anno. Il vitigno è lo zibibbo, principe tra le varietà aromatiche, le viti sono allevate a cespuglio molto basso, modellato dal vento, su piccoli terrazzamenti delimitati da muretti a secco in pietra lavica.
A Pantelleria, isola vulcanica situata tra la Sicilia e l'Africa, Stefano e Simona vanta 2 ettari di vigneti e producono solo 2000 bottiglie all'anno. Il vitigno è lo zibibbo, principe tra le varietà aromatiche, le viti sono allevate a cespuglio molto basso, modellato dal vento, su piccoli terrazzamenti delimitati da muretti a secco in pietra lavica.
Dedicato a Donna Plautilla A. antenata della nostra famiglia vissuta nella seconda metà del settecento (1759-1809) e dedicato a tutte le donne di Montefalco le vere custodi della tradizione del Sagrantino Passito. Era affidato alle donne il compito di staccare gli acini del Sagrantino dai raspi, “la sbacatura” per la successiva vinificazione ed era un lavoro che si faceva accanto al fuoco dopo cena, nelle fredde serate del tardo autunno. Immagini di vera poesia per un vino che è esso stesso poesia. La vendemmia del Sagrantino destinato all’appassimento avviene nei primi giorni di ottobre ed è molto meticolosa. I grappoli vengono trattati con estrema cura poiché non devono assolutamente rompersi, vengono adagiati in piccole casse il cui fondo è ricoperto da uno strato di pampini (foglie delle viti). Si raccolgono solo i grappoli adatti, quelli con gli acini più radi che possono sopportare meglio il lungo periodo di appassimento sulle “Camorcanne”, graticci dove i grappoli vengono adagiati uno accanto all’altro, senza sovrapposizione. L’appassimento può protrarsi anche oltre i due mesi, dipende dalle condizioni atmosferiche. Raggiunto il giusto grado di zuccheri, la vinificazione è la stessa degli altri vini: controllo della temperatura, rimontaggi frequenti, svinatura, torchiatura soffice e sfecciatura. La resa finale in vino è molto bassa, soltanto il 35% della quantità iniziale dell’uva. A differenza del Rosso e del Sagrantino secco non invecchia nel legno, ma nelle botti d’acciaio per un periodo di trentasei mesi. Segue poi l’affinamento in bottiglia. Le bottiglie prodotte sono tutte numerate a mano.
Ottenuto grazie al processo di appassimento di uve Sagrantino.
Vino molto ampio, con grande struttura dalla lunga persistenza aromatica e dal tipico finale tannico supportato da una piacevole dolcezza.
Vino dalle grandi capacità evolutive in bottiglia. Può infatti affinarsi in bottiglia per molti anni, migliorando sensibilmente.
Questo vino dolce possiede uno stile unico. Il colore rosso è impenetrabile, il profumo evoca le more, la frutta secca e la cannella, il gusto è di un equilibrio singolare. La densa trama dei tannini imprigiona infatti acidità e dolcezza e il tutto si confonde creando una sensazione gustativa d’armonica pienezza. È grazie all’appassimento di uve Sagrantino su graticci che si ottiene una tale concentrazione. Originariamente le uve Sagrantino erano utilizzate solo per la realizzazione di questo vino dolce, bevuto in occasione di cerimonie religiose nei villaggi della zona.
Rosso rubino intenso e carico alla vista. Al naso regala in prima istanza profonde note di frutta scura, come more, visciole e ciliegie nere, surmature e a confettura, poi seguite da richiami all’eucalipto, al tamarindo, alla cannella, al mirto e al cacao. Il palato è tutto giocato tra dolcezza e tannini, per dimostrarsi equilibrato, corposo e di lunga persistenza. Perfetto con il cioccolato e ottimo con le crostate di frutta, è ideale anche sorseggiato da solo come vino da meditazione.
La Sweet Pochette Donnafugata è un innovativo packaging che riproduce una borsetta in cartone, perfetta per custodire e trasportare due bottiglie. Il ricercato accessorio contiene un prestigioso Ben Ryé Passito e il Kabir Moscato di Pantelleria Doc. Un’idea regalo con uno sguardo al mondo femminile.
Giallo ambrato lucente, al naso esprime un meraviglioso profilo olfattivo composto da note di albicocca e pesca, fichi secchi e miele, erbe aromatiche e note minerali. Profumi intensi ed ammalianti, solari e mediterranei, che aprono ad un assaggio immenso per complessità, perfetto nella fusione tra dolcezza, sapidità e morbidezza. Lunghissimo, interminabile, struggente. Rigorosamente a fine pasto, il “Ben Ryé” è perfetto accompagnamento di formaggi erborinati o molto stagionati e foie gras. Ottimo anche su dolci di ricotta e pasticceria secca.
Un passito che racchiude l’essenza del Verdicchio, ciò che c’è di più santo nel santo: per questo la derivazione del nome dall’espressione Santa Sanctorum. Il Vino Passito è frutto della lavorazione di uve appassite in vigna, che conservano solo l’anima pura dell’uva Verdicchio, e che fermentano poi, lentamente, in piccole botti di rovere.
Di colore giallo oro tendente all’ambrato. Al naso fiori gialli, frutta candita, pesche sciroppate e pinoli. Al palato morbido, tendente al dolce, consentori di albicocche e pere al forno, note di vaniglia e finale leggermente ammandorlato. Servire a 14° con dolci secchi, pasta di mandorle, formaggi o torte al formaggio, foi gras o da solo come vino da meditazione. Alcol: 14,5% vol.
Giallo dorato intenso con riflessi ambrati. Al naso esprime profumi eleganti di frutta matura, arancia candita e una nota di miele di acacia. In bocca è dolce, avvolgente, piacevolmente caratterizzato da tracce balsamiche di spezie prima di un finale di grande persistenza. A fine pasto, si esalta con piccoli pasticcini a base di crema ma anche con crostate e biscotti.
Colore rosso aranciato. Al naso si esprime con sentori di confettura, note di miele e cenni di tostatura. Al palato si rivela caldo, di corpo pieno, morbido e di piacevole finezza. Ideale per allietare il dopocena, si sposa bene con le crostate a base di frutti rossi.
Colore: giallo dorato intenso. Olfatto: aromi floreali e note di frutta secca Sapore: dolce, caldo e avvolgente. Temperatura di servizio: 10 ° C. Abbinamenti: formaggi mediamente stagionati, dolci. PREMI: 4 Grappoli, Bibenda 2014 - Miglior esordio, Guida oro i vini di Veronelli 2014
Uno dei migliori vini dolci italiani Etichetta disegnata da Gianfranco Ferrè. Spiccano note aromatiche e una perfetta acidità. Un prodotto caratterizzato da sapori equilibrati, dalla dolcezza perfetta e che offre chiari sentori di frutta secca, miele e rosa.