I miei genitori, mia sorella e io siamo nati e cresciuti a Siena. Il mio babbo faceva il notaio e nel 1972 acquistò Il Colle, che è stato da allora la casa delle nostre vacanze. Nello stesso anno furono piantati i primi tre ettari di vigneto, di cui ancora oggi mi prendo cura. Nel 1977 mio padre stappava il primo Brunello in compagnia dei suoi amici. Riusciva perfettamente a combinare i ritmi cittadini di un notaio con il suo svago: stare sul trattore in mezzo alle vigne e respirare l’aria di Montalcino. Un giorno, nell’aratro di quello stesso trattore dove lui passava i suoi fine settimana, trovò incastrato un oggetto color del bronzo, raffigurante un levriero a forma di “C”. C come Carli e come Colle. Siccome nessuno gli forniva certezze sulla provenienza, forse etrusca, si rassegnò dicendo: “il passato sarà anche incerto, ma il futuro brillante”. Così, da allora, quel levriero è nelle nostre etichette.
Le vigne del COLLE e di CASTELNUOVO: Tesori Enologici da Scoprire
Le vigne del COLLE – Casa, Matrichese e Bosco – sono tre ettari, piantate nel 1972, sono esposte a nord est, a un’altitudine di 480 metri. Le vigne del COLLE rappresentano un'importante parte del patrimonio viticolo di questa regione. Composte da tre ettari di terreno, le vigne Casa, Matrichese e Bosco furono piantate nel lontano 1972. Situate a nord-est, godono di un'ottima esposizione al sole e si trovano ad un'altitudine di 480 metri. Tuttavia, la storia di queste vigne non è stata priva di ostacoli.
Una Storia di Resilienza e Passione
Nel 1985, una gelata eccezionale ha colpito la zona, distruggendo anche gli olivi secolari. Casa e Matrichese furono completamente distrutte, ma grazie all'impegno e alla passione degli agricoltori locali, le vigne furono reimpiantate nel 1985. D'altra parte, la vigna del Bosco ha resistito alle temperature rigide grazie alla protezione offerta dalla vigorosa vegetazione circostante.
Terreno Unico per Vini Eccezionali
Oltre alle sfide climatiche, un elemento chiave che contraddistingue le vigne del COLLE è la composizione del terreno. Questa zona è caratterizzata dalla disgregazione del massiccio di arenaria, accompagnata da una presenza argillosa di qualità media. Inoltre, si possono notare inserzioni calcaree e di alberese, che contribuiscono a conferire uno scheletro medio a questi terreni. Queste caratteristiche uniche si riflettono nei vini prodotti qui, che si distinguono per la loro mineralità ed eleganza.
Le vigne di CASTELNUOVO – Ponte, Pozzi e Ciliegio – sono cinque ettari, piantate nel 1998, sono esposte a sud est a un’altitudine di 230 metri.
Le vigne di CASTELNUOVO rappresentano un'altra gemma del territorio viticolo. Con una superficie totale di cinque ettari, queste vigne sono state piantate nel 1998. Situate a sud-est, beneficiano di un'ottima esposizione al sole e si trovano a un'altitudine di 230 metri.
Un Terreno Unico per Vini di Grande Concentrazione
La caratteristica distintiva di queste vigne è la presenza predominante di componenti argillose nel terreno. Le argille pesanti sono mitigate dalla presenza di tufo, una caratteristica del massiccio del Monte Amiata. Inoltre, lo scheletro del terreno è generato da depositi alluvionali, che sono particolarmente abbondanti nella parte bassa dei terreni e diminuiscono man mano che si sale sul crinale. Questa composizione del suolo contribuisce a conferire ai vini provenienti da questa zona una grande concentrazione, muscolarità e potenza.
Nel 1998, sempre per divertimento e con grande entusiasmo, piantò i 5 ettari di vigneto a Castelnuovo Dell’Abate di cui, purtroppo, vide solo la prima vendemmia. Il mio babbo tutto avrebbe voluto tranne che facessi questo mestiere, troppo legato agli agenti atmosferici, incontrollabili e indipendenti dall’azione umana. Quello che lui vedeva come ostacolo, è invece per me libertà; quello che per lui era rischio, è per me opportunità; quello che per lui doveva essere solo un hobby, è diventato il lavoro che mi appassiona, grazie anche alla guida di Giulio Gambelli, che è stato sempre al mio fianco, proteggendomi, con professionalità e competenza. Di vino nelle botti ne è passato tanto, hanno preso forma sogni e progetti che mi hanno reso sempre più convinta che fare il vino è la mia vera passione. Il Brunello, il Rosso e il Come Se del Colle sono il mio “futuro brillante”, che mio padre si era immaginato per la C.