Lu Bambinell è il termine dialettale con cui le Genti di Campli chiamano il bimbo appena nato. Anche il vino cotto gode qui di questo tenero appellativo. L’origine del nome locale si lega ad un’antica tradizione: alla nascita di una nuova vita, la famiglia di appartenenza produce alla prima vendemmia il vino cotto che verrà poi degustato per celebrare il giorno del matrimonio dell’attuale neonato. Il prodotto fermenta e viene conservato per anni in piccoli barili di rovere in cui i rabbocchi si eseguono con ritualità. Il fascino dei gesti nella cura del prodotto creano un’atmosfera magica di condivisione e attesa.
Il nome vuole intendere che è un prodotto che prende origine dalla storia. Infatti negli anni passati era usanza nelle case contadine che, alla nascita di un figlio, specie del primogenito, il padre o il nonno del nascituro producesse alla prima vendemmia un vino particolare, il “vino cotto”. Questo vino veniva custodito per anni dentro piccole botti in legno. Lo si apriva, per offrirlo ai commensali, in occasione della Prima Comunione e successivamente per il matrimonio del figlio. Accompagna deliziosamente dolci tipici abruzzesi, dolci con le mandorle o comunque a pasta secca.
Il vino cotto è una tradizione tipica abruzzese che si tramanda sin dal X secolo a.C. e che rischiava di scomparire. Spinti dal desiderio di rinnovare le abitudini dei nostri avi, abbiamo mantenuto in vita questa usanza seguendo i principi che ci sono stati insegnati: integrale rispetto dei ritmi biologici del vigneto e passione per il lavoro.