Finale secco e leggermente ammandorlato con eccellente equilibrio tra il frutto e la fresca acidità. Vino classico da pesce e paste asciutte.
Nei pascoli alti della Maiella, la montagna madre dAbruzzo, può accadere di imbattersi nei tholos, particolari strutture a pseudocupola realizzate accumulando pietre a secco. Sono ricoveri rurali, legati al mondo pastorale, ma hanno in realtà unorigine nobile e remota. Si trovano infatti esempi di tholos in varie aree del Mediterraneo: dalla civiltà micenea alle tombe etrusche, dagli edifici romani ai nuraghi sardi, fino ai trulli pugliesi, appartenenti anchessi alla stessa categoria di antichissime e spesso sacre costruzioni.
Questo nome così antico, così nobile, così ancestralmente legato alla terra e al genio delluomo, ci è sembrato perfetto per il nostro vino più prestigioso. Uve Montepulciano dAbruzzo accuratamente selezionate generano questo cru complesso e potente, affinato per 18 mesi in barriques nuove e per 12 in bottiglia, di grande struttura, elegante, equilibrato e di lunga persistenza. Il rosso deccellenza nella nostra linea di vini di alto livello, che esprimono già nel nome il loro stretto legame con la terra e le tradizioni dAbruzzo.
Bottiglia da 1.5 litri del nostro rosso più premiato accompagnata da unelegante e vivace custodia in metallo. Ogni famiglia, in Abruzzo, ha il suo tatone. Appellativo confidenziale e affettuoso per il nonno, il tatone rappresenta in realtà una figura fondamentale nella struttura familiare tradizionale, alla quale letà e la maturità conferiscono autorevolezza, prestigio e sapienza.  
Bottiglia da 3 litri del nostro rosso più premiato accompagnata da unelegante e vivace custodia in metallo. Ogni famiglia, in Abruzzo, ha il suo tatone. Appellativo confidenziale e affettuoso per il nonno, il tatone rappresenta in realtà una figura fondamentale nella struttura familiare tradizionale, alla quale letà e la maturità conferiscono autorevolezza, prestigio e sapienza.  
È un vino prodotto con uve appena raccolte. La “vinificazione consiste nella parziale fermentazione che avviene spontanea negli acini intatti dell’uva non pigiata, posta in piccole vasche. E’ compagno ideale di minestre, piatti leggeri, arrosti delicati e salumi fini.
Il Montepulciano d’Abruzzo Riserva di Torre Raone è un vino rosso ricco e fruttato di medio corpo, vinificato solo in acciaio. Emana profumi di frutti di bosco, frutta rossa, fiori e amarene e al palato risulta morbido, caldo, avvolgente e fruttato, dai tannini piacevoli e levigati.
Rosso granato profondo il colore, intenso e consistente al calice. Amarena selvatica, prugne, more e ribes maturi: il naso si apre su nette note fruttate, per poi percepire anche sfumature floreali di violetta, nonché netti rimandi terziari di vaniglia, cioccolato, cannella, pepe e liquirizia. Nuance balsamiche e di erbe officinali completano il quadro olfattivo. Scolpiti al cesello i tannini al palato, caldo e morbido il sorso, di ottima persistenza.
Si sposa benissimo con la carne rossa. Da provare con la tagliata all’aceto balsamico.
Alla degustazione presenta un colore rosso rubino, con riessi violacei. Il profumo presenta note di frutti di bosco e amarena, leggermente speziato. Al gusto si presenta di buona struttura e ben equilibrato. Si accosta bene con i piatti tipici della cucina abruzzese.
Il Montepulciano d’Abruzzo “Vigneto di Sant’Eusanio” è un vino rosso intenso, profondo e concentrato, vinificato solo in acciaio e dotato di un buon potenziale di invecchiamento. Emana sensazioni terragne di sottobosco, muschio, radici, frutti di bosco in confettura e fiori rossi. Il sorso corposo, intenso, molto saporito e dai tannini robusti.
Il Terre di Chieti IGP di Cantine Miglianico Murelle Mellianum nasce da uve di Pecorino, coltivate in vigneti situati sulle colline del comprensorio di Miglianico. La sua vinificazione prevede una pressatura soffice delle uve, una decantazione del mosto in assenza di ossigeno e una fermentazione a temperatura molto bassa.
Colore: Giallo paglierino di media intensità. Olfatto: Intenso e fragrante con bouquet incentrato principalmente sulla frutta a polpa bianca e con accenni di agrumi e frutta secca. Gusto: Al palato si alternano freschezza e sapidità e si ritrovano i sentori agrumati percepiti al naso.
C’era una volta, tanto tempo fa, quando le vigne s’intrecciavano con le leggende e il vino nasceva più da magia che da scienza, un popolo che parlava col vento e con la terra. In una valle nascosta tra le dolci colline della vecchia Champagne, i vignaioli usavano un’arte antica, tramandata a voce sotto il sole cocente e le lune piene. La chiamavano semplicemente “il modo dei nonni”, ma oggi il mondo la conosce come Metodo Ancestrale, o per i francesi, Pétillant Naturel.
C’era una volta, tanto tempo fa, quando le vigne s’intrecciavano con le leggende e il vino nasceva più da magia che da scienza, un popolo che parlava col vento e con la terra. In una valle nascosta tra le dolci colline della vecchia Champagne, i vignaioli usavano un’arte antica, tramandata a voce sotto il sole cocente e le lune piene. La chiamavano semplicemente “il modo dei nonni”, ma oggi il mondo la conosce come Metodo Ancestrale, o per i francesi, Pétillant Naturel.
C’era una volta, tanto tempo fa, quando le vigne s’intrecciavano con le leggende e il vino nasceva più da magia che da scienza, un popolo che parlava col vento e con la terra. In una valle nascosta tra le dolci colline della vecchia Champagne, i vignaioli usavano un’arte antica, tramandata a voce sotto il sole cocente e le lune piene. La chiamavano semplicemente “il modo dei nonni”, ma oggi il mondo la conosce come Metodo Ancestrale, o per i francesi, Pétillant Naturel.
Nicola, emigrante farese a Buenos Aires. È un “asadores de las calles”. Testa bassa sulla brace, capelli bianchi, mani possenti, chiacchiera con chiunque si avvicina al suo bidone, anche solo per un saluto, ma quando ad avvicinarsi è un suo compaesano che in dialetto gli chiede “jè bbòne ssa carne”, con gli occhi pieni di lacrime risponde “ma lu pahese mè se fà angore le Farchie?”.
una tavola sulla Majella dove i briganti si fermavano per riposare. Non era una tavola imbandita a festa, ma una lastra di pietra dura, di pietra della Majella.
C’era una comunità pronta a combattere gli Invasori francesi, mentre il rumore degli zoccoli ciò che segnava l’avanzata stava causando paura tra gli abitanti del villaggio, come loro li sentirono avvicinarsi. Era una sera nel 1799, una di quelle notti in cui solo il il miracolo di un santo potrebbe salvare i borghi abruzzesi riparato lungo la valle del fiume Foro.
una masseria, luogo di sosta per pellegrini e transumanti. Tra questi il pastore Gennarino. Il suo arrivo era sempre anticipato da una nube di polvere. Si sentiva prima il rumore delle campanelle, poi il belato delle pecore. La moglie del mezzadro gli preparava un giaciglio riparato per la notte e l’indomani, per ringraziarla, il pastore lasciava sempre della lana, del latte o del formaggio. L’ultima volta lasciò anche la sua mantella, ancora oggi conservata qualora dovesse ripassare.
Un pittore del verismo abruzzese rimasto incantato dalla sensualità di una donna in fuga da bramosi sguardi di pastori indiscreti. Il suo volto, semicoperto da uno scialle color vinaccia, era illuminato da singolari orecchini lunari.
Per nulla banale e scontato. Ottimo nella beva da solo e in abbinamento.
Per nulla banale e scontato. Ottimo nella beva da solo e in abbinamento.
Per nulla banale e scontato. Ottimo nella beva da solo e in abbinamento.
Per nulla banale e scontato. Ottimo nella beva da solo e in abbinamento.
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Per nulla banale e scontato. Ottimo nella beva da solo e in abbinamento.
Per nulla banale e scontato. Ottimo nella beva da solo e in abbinamento.
Per nulla banale e scontato. Ottimo nella beva da solo e in abbinamento.
Il mostocotto è un prodotto tipico della tradizione casalinga abruzzese. Esso è presente nelle nostre case sin dal tempo degli antichi romani i quali utilizzavano questo liquido denso per addolcire e arricchire il sapore dei cibi oltre che, aggiunto all’acqua, per ottenere una bevanda dissetante ed energetica. Nelle opere degli scrittori latini Apicio, Catone, Columella e del poeta Ovidio, nato a Sulmona, si trovano testimonianze dell’uso del Mostocotto. Attualmente viene utilizzato come ingrediente nell’impasto di vari dolci tradizionali locali. Il mostocotto Praesidium è un succo dolce e denso, ottenuto durante il periodo della vendemmia facendo bollire, a fiamma diretta e moderata per 12-16 ore, il mosto fiore, proveniente al 100% da uve selezionate Montepulciano d’Abruzzo. La lavorazione è lunga e delicata al punto che da 10 litri di mosto se ne ricavano circa 2 di mostocotto Praesidium. Il mostocotto non contiene alcool. Può essere accompagnato a formaggi molto stagionati o ricotta, bollito misto o verdure grigliate. Può essere usato per farcire dolci e macedonia di frutta o, nel modo più tradizionale, come ingrediente nell’impasto di dolci locali abruzzesi. Arricchisce il sapore delle pere al forno
Di colore rosso rubino impenetrabile. Il naso è giocato su note floreali e di frutta rossa in confettura. Man mano amplia il proprio bouquet con sentori di pepe nero, vaniglia, tabacco e cioccolato fondente. Un vino corposo, robusto, denso e potente. Interminabile. Gradazione alcolica: 14% vol.
Di colore rosso rubino impenetrabile. Il naso è giocato su note floreali e di frutta rossa in confettura. Man mano amplia il proprio bouquet con sentori di pepe nero, vaniglia, tabacco e cioccolato fondente. Un vino corposo, robusto, denso e potente. Interminabile. Gradazione alcolica: 14% vol.
Colpisce per il colore vivido e brillante. Al naso si esprime su note di ciliegia, fragolina selvatica, lampone e sottobosco. Profumi intensi lontani dai normali e convenzionali Cerasuolo. In bocca è espressivo e appagante con un gusto tutto giocato sul frutto. Gradazione alcolica: 13% vol.
Colpisce per il colore vivido e brillante. Al naso si esprime su note di ciliegia, fragolina selvatica, lampone e sottobosco. Profumi intensi lontani dai normali e convenzionali Cerasuolo. In bocca è espressivo e appagante con un gusto tutto giocato sul frutto. Gradazione alcolica: 13% vol.
Colpisce per il colore vivido e brillante. Al naso si esprime su note di ciliegia, fragolina selvatica, lampone e sottobosco. Profumi intensi lontani dai normali e convenzionali Cerasuolo. In bocca è espressivo e appagante con un gusto tutto giocato sul frutto. Gradazione alcolica: 13% vol.
Colpisce per il colore vivido e brillante. Al naso si esprime su note di ciliegia, fragolina selvatica, lampone e sottobosco. Profumi intensi lontani dai normali e convenzionali Cerasuolo. In bocca è espressivo e appagante con un gusto tutto giocato sul frutto. Gradazione alcolica: 13% vol.
Colpisce per il colore vivido e brillante. Al naso si esprime su note di ciliegia, fragolina selvatica, lampone e sottobosco. Profumi intensi lontani dai normali e convenzionali Cerasuolo. In bocca è espressivo e appagante con un gusto tutto giocato sul frutto. Gradazione alcolica: 13% vol.
Di colore giallo paglierino carico. Al naso sprigiona note intense di fiori di acacia, pesca matura, agrume e frutta secca in guscio. Il sorso è fresco, sapido e corposo. Ottima persistenza gusto-olfattiva con un piacevole finale ammandorlato. Gradazione alcolica: 12% vol.
Di colore giallo paglierino carico. Al naso sprigiona note intense di fiori di acacia, pesca matura, agrume e frutta secca in guscio. Il sorso è fresco, sapido e corposo. Ottima persistenza gusto-olfattiva con un piacevole finale ammandorlato. Gradazione alcolica: 12% vol.
Di colore giallo paglierino carico. Al naso sprigiona note intense di fiori di acacia, pesca matura, agrume e frutta secca in guscio. Il sorso è fresco, sapido e corposo. Ottima persistenza gusto-olfattiva con un piacevole finale ammandorlato. Gradazione alcolica: 12% vol.
Di colore giallo paglierino carico. Al naso sprigiona note intense di fiori di acacia, pesca matura, agrume e frutta secca in guscio. Il sorso è fresco, sapido e corposo. Ottima persistenza gusto-olfattiva con un piacevole finale ammandorlato. Gradazione alcolica: 12% vol.
Il Passerina è un vitigno autoctono dell’Italia centrale, riscoperto nell’ultimo decennio dai viticoltori più attenti e premurosi del nostro patrimonio varietale. Da questa pianta, tanto rustica e resistente, Cantina Tollo riesce a offrirci un bianco inaspettatamente elegante, con note fruttate e di mandorla, fresco e rilassante; come a confermarci l’antico detto per aspera ad astra.
Un Montepulciano d’Abruzzo Riserva dagli intensi profumi fruttati, con note di amarena e frutti di bosco. Ventiquattro mesi in botte di rovere e sei in bottiglia per un affinamento che migliora nel tempo.
La tradizione delle rifermentazioni affonda le sue radici nell’antica Roma. I Romani producevano spumanti aggiungendo uva appassita o mosto dolce ai vini già fermentati, innescando una seconda fermentazione che creava le preziose bollicine. Immergendo le anfore in acque fredde riuscivano a ritardare la fermentazione e mantenere il vino frizzante per più tempo. A Pompei è stata scoperta una cantina con un cunicolo attraversato da acqua fredda, nel quale venivano posti i dolium (vasi di terracotta) contenenti il mosto da spumantizzare lentamente.
“La pigiatura veniva effettuata con i piedi nudi nella “trocche”, […]. Da un foro zampillava il mosto fresco nella “tine” e si travasava nella botte. Il mosto della trocche e quello della prima torchiatura si chiamava “mosto fiore” e si conservava separato dal mosto di seconda torchiatura, che dava un vino un po’ più aspro. Questa era la vinificazione in bianco chiamata “lu pistate e messe”. […] Quando non si sentiva più all’orecchio, si doveva travasare per togliere la feccia decantata”. Il cuore della Rondinella a cura di Mariangela Schiazza Edizioni Cannarsa, Vasto, 2012
Lu fermentate: conseguentemente alla diraspatura delle uve gli acini, passati alla pigiatrice, vengono lasciati fermentare (véne avellàte, fermendàte) in un tino per alcuni giorni. Raggiunta la gradazione desiderata (solitamente in torno ai cinque, sei gradi) si procede alla svinatura. Si presume una gradazione di 12 o 13 gradi quando il mosto sarà diventato vino”. La civiltà rurale dell’Alto Vastese nei proverbi, Emilio Di Paolo, Editrice Rivista Abruzzese, 2009
“L’uva raccolta nei cesti viene caricata sulle bestie e portata nel luogo ove essa deve essere pigiata. Si versa a tale uopo a li vùtine e a li tinacce (tini) e quando se ne fa un buon deposito si comincia la pigiatura nella mése (vasca) […]pigiata da lu pistatore[…]. L’uva pigiata è ancora spremuta con la vriscule (torchio). Il mosto è versato nella botte (lu vascelle, la votte) […]. Il mosto per il cotto e l’uva diraspata […] vengono cotti nel callarone (caldaio grande) e per vuotare il caldaioarà si usa lu cuccione…”. Folklore abruzzese – Torino di Sangro, Domenico Priori, pagg. 373-374, Editrice Itinerari Lanciano, 1980
“L’uva raccolta nei cesti viene caricata sulle bestie e portata nel luogo ove essa deve essere pigiata. Si versa a tale uopo a li vùtine e a li tinacce (tini) e quando se ne fa un buon deposito si comincia la pigiatura nella mése (vasca) […]pigiata da lu pistatore[…]. L’uva pigiata è ancora spremuta con la vriscule (torchio). Il mosto è versato nella botte (lu vascelle, la votte) […]. Il mosto per il cotto e l’uva diraspata […] vengono cotti nel callarone (caldaio grande) e per vuotare il caldaioarà si usa lu cuccione…”. Folklore abruzzese – Torino di Sangro, Domenico Priori, pagg. 373-374, Editrice Itinerari Lanciano, 1980
MARCHIO SOTT’A LA CAPANNƏ DENOMINAZIONE Lu Sciampagnone – Vino Spumante Extra Brut Pecorino COLORE Bianco FORMATO 750 ml ℮ CARATTERISTICHE / CERTIFICAZIONI > Vino Spumante Biologico > Biodinamico (Demeter)
Tre Quarti Compreso La ricetta più comune, detta “Tre quarti compreso,” prevede 3/4 di vino bianco e 1/4 di gazzosa Una proporzione che esalta la freschezza della gazzosa senza sovrastare il sapore del vino. Ricetta champagnino biodinamico ¾ compreso: Vino bianco biodinamico di uve Trebbiano 70% – Mosto bianco biodinamico di uve trebbiano – soda limone (acqua, succo di limone, anidride carbonica) biodinamica.
Un vino dalla spiccata freschezza e dal bouquet intenso, con un sentore citrico nel quale si ritrova una gradevole mineralità. Emergono pompelmo bianco e fiori di acacia e zagara.
Le nouances vivaci del rosso accontano agli occhi questo vino, che si presenta con sentori di frutta rossa matura.
È ottenuto dal montepulciano dei vigneti di Tocco da Casauria.Le uve, dopo essere state diraspate e pigiate, fermentano senza aggiunta di lieviti selezionati in fusti d’acciaio…
Le uve montepulciano con cui si produce il Tauma provengono dai vigneti di Tocco da Casauria, allevati ad alberello, e dall’altro vigneto di Silvi Marina, coltivato a cordone speronato. Il Cerasuolo…
Rosso austero e ampio, l’Harimann è la punta di diamante dell’azienda Pasetti. Estremizzazione del Montepulciano d’Abruzzo, questo vino regala sensazioni uniche a chi lo degusta. Perfetto anche da solo, come vino da meditazione.
Rosso austero e ampio, l’Harimann è la punta di diamante dell’azienda Pasetti. Estremizzazione del Montepulciano d’Abruzzo, questo vino regala sensazioni uniche a chi lo degusta. Perfetto anche da solo, come vino da meditazione.
Rosso austero e ampio, l’Harimann è la punta di diamante dell’azienda Pasetti. Estremizzazione del Montepulciano d’Abruzzo, questo vino regala sensazioni uniche a chi lo degusta. Perfetto anche da solo, come vino da meditazione.
Rosso austero e ampio, l’Harimann è la punta di diamante dell’azienda Pasetti. Estremizzazione del Montepulciano d’Abruzzo, questo vino regala sensazioni uniche a chi lo degusta. Perfetto anche da solo, come vino da meditazione.
Vino Rosato Spumante dell’Azienda Agricola Cirelli, rifermentato in autoclave, da uve Montepulciano. Un vino dalla leggera torbidità, vivace, vinoso e fruttato, freschissimo al palato, dove sprigiona anche una gran sapidità. Un vino di grande piacevolezza, divertente da gustare, per tutti i giorni ed un pò “anarchico”. Creandolo, infatti, Francesco Cirelli ha detto: “Volevo portare un pò di anarchia ogni giorno”.
Di colore giallo paglierino, al naso esprime sentori di frutta gialla e note floreali mentre in bocca è fresco, sapido ed armonico. Affina in anfora per circa 12 mesi. Ottimo in abbinamento a formaggi ed a primi piatti di pesce.
Il Cerasuolo ammalia appena versato nel calice, sfoggiando una veste rosa intensa di grande vivacità. Il naso è pimpante e freschissimo, e declina in successione note di fragolina di bosco, ribes e tracce speziate di pepe bianco. La giovialità del naso, lascia presagire un liquido succoso e spensierato, impressione che trova conferma nell’assaggio. Il sorso è trainato da freschezza e sapidità, ed è dotato di una beva irresistibile, che ne suggerisce sia il consumo durante un aperitivo, sia l’impiego sulla tavola quotidiana, in virtù di una duttilità gastronomica pressoché illimitata. Rosato imbattibile per qualità-prezzo.
nstancabile vulcano di idee, Francesco Cirelli continua a regalare emozioni nel mondo del vino abruzzese: il suo Bianco Frizzante, figlio del progetto ‘La Collina Biologica’ è qui per dimostrarlo! Si tratta di un progetto ampio di rinascita agricola, che coinvolge molti giovani, invitandoli a sperimentare il rapporto con la natura e i suoi frutti, dai legumi alle antiche varietà di grani, da cui ricavare pasta e farina, per passare all’allevamento di razze di galline locali. Poi c’è lui, soprattutto lui, il vino. 100% Trebbiano, spumantizzato secondo il Metodo Charmat, questo bianco è di facile lettura e comprensibile beva, un vino adatto a tutti.
Davvero difficile non notarlo, con quell’etichetta che riproduce la bandiera dei pirati, a vestire un incantevole liquido color ciliegia, ma quello che c’è dentro è ancor più stupefacente, insolito e curioso: un Montepulciano rifermentato in autoclave, secondo il Metodo Charmat. Figlio del progetto ‘La Collina Biologica’, dell’eclettico e vulcanico Francesco Cirelli, Wines of Anarchy è un vino pensato per essere divertente e, come dice l’uomo che lo ha creato, per ‘portare un pò di anarchia ogni giorno’. Se vi piace uscire dagli schemi, assaggiatelo: non resterete delusi!
Le uve vengono vendemmiate a mano e diraspate, macerano per un mese in acciaio, senza follature e con alcuni rimontaggi; successivamente vengono separate dal mosto e pressate in maniera soffice. Dopo il travaso nuova sosta in acciaio sulle fecce fini per quattro mesi. Imbottigliato senza filtrazioni nè chiarifiche.
Il Trebbiano d’Abruzzo “Anfora” di Cirelli è un vino bianco morbido e intenso, vinificato con breve macerazione in anfore di terracotta, dove rimane in affinamento per circa 12 mesi. Un bouquet ricco di agrumi, frutta gialla ed erbe aromatiche anima un sorso sapido e vellutato, di ottimo equilibrio e notevole persistenza.
Aspetto: rosso rubino molto profondo. Naso: Molto intenso, complesso ed elegante. Prevalenza di frutta nera, amarena, mora e prugna con sottofondo di viola,
Uve: Pecorino. Zona di produzione: Provincia di Chieti. Vendemmia: Tra fine agosto e inizio di settembre. Vinificazione: Pigiadiraspatura delle uve, criomacerazione e pressatura soffice del pigiato ,fermentazione a temperatura controllata e affinamento sui lieviti in serbatoio di acciaio inox. Colore: Giallo paglierino tenue con lievi riflessi verdolini. Bouquet: Fresco e fruttato con note di pesca, agrumi e sentori tropicali, finale di erbette aromatiche ed eleganti sentori floreali. Sapore: Pieno, di buona struttura e di lunga persistenza, con acidità perfettamente bilanciata. Abbinamenti: Crudo di pesce e crostacei,molluschi e piatti di pesce in generale; ottimo anche con formaggi freschi o a pasta filata.
Ottenuto con la particolare tecnica di affinamento sui lieviti alla quale vengono sottoposte le partite migliori dell’annata. Le peculiarità aromatiche legate a tale tecnica, che a volte, durante la maturazione in legno, si manifestano in modo abbastanza inusuale per un Montepulciano, ci hanno ricordato il nome di questo scherzoso folletto della tradizione abruzzese, che immaginiamo nascosto tra le nostre barrique a giocare con il vino in esse contenuto.
Ottenuto con la particolare tecnica di affinamento sui lieviti alla quale vengono sottoposte le partite migliori dell’annata. Le peculiarità aromatiche legate a tale tecnica, che a volte, durante la maturazione in legno, si manifestano in modo abbastanza inusuale per un Montepulciano, ci hanno ricordato il nome di questo scherzoso folletto della tradizione abruzzese, che immaginiamo nascosto tra le nostre barrique a giocare con il vino in esse contenuto.
Colore dorato con brillanti riflessi ambrati; bouquet intenso con note di albicocca e scorza di arancia; retrogusto con spiccata persistenza di miele
Nel calice un ammaliante giallo carico che vira verso il dorato. Il naso è un tripudio assoluto di fiori bianchi, tra cui emerge la ginestra, caffè e frutta a polpa bianca. Si esprime gradualmente rivelando sempre nuove sfaccettature. Il sorso è folgorante, polposo, fresco e la sapidità ti coinvolge in un abbraccio unico ed avvolgente. Si lascia ricordare a lungo per la sua personalità morbida, calda e complessa, in grado di evocare tante varietà di spezie e di frutti maturi.
Dal colore rosso intenso con riflessi violacei , un bouquet elegante in cui sentori di amarena e frutti di bosco si coniugano a note di pepe nero, cacao e aromi balsamici. Il sapore è corposo e vellutato, equilibrato e bilanciato. Si consiglia l’abbinamento con sapori audaci come cosce d'anatra confit o il tartufo nero. Servire a 16/18°C.
Esplora l’affascinante Mondo dei Vini Abruzzesi
L’Abruzzo è una regione italiana ricca di tradizioni enologiche, paesaggi mozzafiato e vini di qualità. Questo territorio è un vero e proprio paradiso per gli amanti del vino, che possono assaggiare alcune delle varietà più pregiate del nostro Paese.
Cosa rende unico il vino abruzzese?
I vini abruzzesi sono caratterizzati da una grande varietà di sapori e aromi, a seconda dei vitigni utilizzati per produrli. In generale, si tratta di vini con un profilo aromatico complesso, che combina note di frutta matura, spezie, erbe aromatiche, mineralità e affinamento in legno. La maggior parte dei vini abruzzesi è forte, secco e con un buon potere di invecchiamento, anche se ci sono anche versioni più morbide e più giovani.
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Quali sono i vitigni più diffusi in Abruzzo?
I vitigni principali utilizzati per produrre i vini abruzzesi sono Montepulciano, Trebbiano, Pecorino, Passerina e Cerasuolo. Il Montepulciano è uno dei vitigni più famosi, e viene utilizzato per produrre vini di grande qualità, con tannini forti e profumi di frutta matura. Il Trebbiano è un altro vitigno popolare in Abruzzo, e viene utilizzato per produrre vini di buona qualità, con sentori di frutta, erbe e spezie. Il Pecorino è un vitigno aromatico e fruttato, usato per produrre vini bianchi leggeri e freschi. La Passerina è un vitigno aromatico, che produce vini bianchi con note di frutta e floreali. Infine, il Cerasuolo è un vitigno rosso, che produce vini con note fruttate e speziate.
Quali sono i vini abruzzesi più famosi?
I vini abruzzesi più famosi sono Montepulciano d’Abruzzo, Trebbiano d’Abruzzo, Cerasuolo d’Abruzzo e Pecorino. Il Montepulciano d’Abruzzo è un vino rosso ricco di tannini, con sentori di frutta matura e spezie. Il Trebbiano d’Abruzzo è un vino bianco leggero e fresco, con note floreali e fruttate. Il Cerasuolo d’Abruzzo è un vino rosato dal profilo aromatico complesso, con sentori di frutta, erbe e spezie. Il Pecorino è un vino bianco aromatico e fruttato, con note di mela, pera e fiori.
Dove si possono acquistare i vini abruzzesi?
I vini abruzzesi possono essere acquistati presso rivenditori specializzati, enoteche, negozi di alimentari, supermercati e molti altri negozi. Inoltre, è possibile acquistare vini abruzzesi anche online, sui siti di alcune cantine e siti di e-commerce specializzati.
Come conservare correttamente i vini abruzzesi?
Per conservare correttamente i vini abruzzesi, è importante mantenerli a una temperatura di circa 12-14°C. Inoltre, è importante che la temperatura rimanga costante, quindi è consigliabile evitare di esporre i vini a fonti di calore diretto o a forti variazioni di temperatura. Infine, i vini abruzzesi devono essere conservati al buio, lontano da fonti di luce diretta.
Come abbinare i vini abruzzesi?
I vini abruzzesi possono essere abbinati a diversi piatti, a seconda della loro tipologia. I Montepulciano d’Abruzzo e i Cerasuolo d’Abruzzo si abbinano bene a piatti a base di carne, come arrosti o stufati. I Trebbiano d’Abruzzo e i Pecorino sono perfetti per accompagnare piatti a base di pesce, come sarde alla griglia o insalate di mare.
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I vini abruzzesi sono vini di grande qualità, con una grande varietà di sapori e aromi. In questo articolo abbiamo esplorato l’affascinante mondo dei vini abruzzesi, rispondendo alle domande più frequenti degli appassionati. Se sei interessato a scoprire di più sui vini abruzzesi, non esitare a visitare le cantine locali o a fare un tour enologico per conoscere meglio questa regione.
